Bagnara, un anfiteatro tra le montagne e il mare

Grotte, spiagge bianchissime e fondali meravigliosi per la Città che ha dato i natali a Mia Martini. Il borgo marinaro custodisce gelosamente le sue antiche tradizioni compresa la pesca del pesce spada.

 “Ogni cosa si tinge con le diverse tonalità del colore viola, dando vita ogni sera, con i suoi spettacolari riflessi, ad una visione sempre nuova”, così scriveva Platone già nel IV secolo a.C. a proposito di questo luogo. Fu proprio lui che, navigando lungo questo tratto di mare, rimase colpito dalle varie tonalità che assumono al tramonto il mar Tirreno, la montagna dell’Aspromonte e tutto il paesaggio circostante. Terra natale della straordinaria Mia Martini, Bagnara Calabra è indiscutibilmente una delle località più affascinanti della Costa viola Calabrese, un centro costiero a forma di anfiteatro tra  le montagne e il mare.

La terra dell’eterna primavera

 

Da molti conosciuto anche come la terra dell’eterna primavera, il comune di Bagnara è composto da poco più di 10 mila abitanti, è ricco di storia, tradizione e cultura, il tutto abbracciato da uno splendido mare e da una macchia mediterranea straordinaria, entrambi capaci di rendere ancora più emozionante il portato artistico attentamente custodito in questo luogo. Caratteristica principale di Bagnara è quella di essere un ex borgo marinaro, in cui l’attività principale è da secoli la pesca, specie quella del pesce spada, le sue spiagge bianchissime si estendono per oltre un chilometro dai piedi del Monte Cucuzzo alla Torre Ruggiero e lambiscono un tratto di mare con fondale basso e acque cristalline. A Nord del porto il paesaggio cambia completamente scompare la bellissima spiaggia e lo scenario diventa più selvaggio e adatto agli appassionati di mare e di fondali; qui, infatti, le pendici dell’Aspromonte si tuffano nelle acque del Tirreno dando via a spettacoli naturali. Tra questi si trovano delle meravigliose grotte, tra le quali le più famose sono la Grotta del Monaco e la Grotta delle Rondini che, nel periodo estivo, diventano ambite mete di gite in barca e vero paradiso per gli appassionati di pesca subacquea.

 

Bagnara, tra mare e monti

 

L’abitato sorge sul mare, innalzandosi a gradinata dalla parte bassa, Bagnara Marina, verso i quartieri collinari, che raggiungono un’altezza di 600 metri sul livello del mare, formando una magica raggiera che si offre splendida alla vista del mare.

Stretta in un abbraccio incantato tra mare e monti, Bagnara è divisa in due zone:

  • la parte più antica che si sviluppa dal promontorio di Marturano al rione collinare di Solano Inferiore;
  • la parte più moderna, adagiata lungo la stretta fascia costiera di 4 Km che va dal torrente Rustico a Cala Ianculla.

 

Le origini di Bagnara

 

Le notizie sulle origini di Bagnara sono vaghe e frammentarie e a ogni modo non sufficientemente convalidate dai documenti. Certo è che Ruggero il Normanno, Gran Conte di Calabria e Sicilia, nel 1085 emanò il diploma di fondazione dell’Abbazia di Santa Maria e dei XII Apostoli, affidandola ad alcuni uomini di fede, suoi connazionali. Considerata l’importanza di questo luogo anche come punto di riferimento con i centri vicini, e soprattutto come punto di difesa di questo litorale, il Conte Ruggero vi fece un castello, fortificando l’intera rupe con grosse mura di cinta e altre opere di difesa. In pochi decenni divenne centro politico, amministrativo e commerciale di un vasto feudo, che annoverava il possesso di ben 33 chiese con relative pertinenze: 11 in Calabria e 22 in Sicilia. La parte più antica della città, a circa seicento metri di altezza dal mare, sembra quasi abbracciare il promontorio di Marturano ed è qui che si trova in posizione dominante rispetto all’abitato sottostate il Castello Ducale Ruffo, fatto costruire proprio dal Conte Ruggiero.

 

Le tappe da visitare a Bagnara

 

Castello Ducale Ruffo: fu costruito durante l’XI secolo per contrastare le invasioni saracene e fatto restaurare nel 1783 dopo il devastante terremoto che colpì la zona e ne mise a repentaglio la stabilità. Oggi ancora perfettamente conservato, presenta una pianta quadrangolare e s’appoggia sulla fortificazione naturale rocciosa ed è attualmente sede di mostre ed eventi culturali.

Chiesa del Carmine: dal capo del colle di Marturano proseguendo la discesa verso il mare si incontra questa Chiesa, fondata da Carlo Ruffo il duca di Bagnara nel 1687. Lo spettacolo inizia sin dall’esterno: la pietra di Siracusa utilizzata per la realizzazione della facciata, è stata sapientemente modellata in stile neoclassico, impreziosita dal colonnato a capitello ionico. Varcando l’imponente soglia, troviamo pareti longitudinali, arricchite da un altro colonnato in gesso dipinto, che confluiscono sull’altare maggiore, anch’esso neoclassico.

Fontana di Garibaldi: è un’altra tappa obbligatoria questo monumento in stile palladiano, eretto nel 1864 in onore dell’eroe. La leggenda, infatti, narra che questi si fermò per dissetarsi proprio presso questa fonte (già presente nel 1860) e pertanto attorno alla fontana venne costruito l’imponente monumento storico.  

Torre Ruggiero o “Capo Rocchi”: la si incontra prima di arrivare sulla costa per godersi le bellezze del mare e da questa torre si può godere un panorama mozzafiato. Presumibilmente costruita intorno al 1570, essa ha un corpo cilindrico con un diametro di circa 7 metri. Il suo fascino crudo, apprezzabile di giorno, si trasforma in splendore quando il sole inizia a tramontare.

Ogni cosa si tinge con le diverse tonalità del colore viola, dando vita ogni sera, con i suoi spettacolari riflessi, ad una visione sempre nuova”.

Platone

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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